L'alveare e i suoi prodotti

L'anima della terra e della vita

Energia, gioia, pazienza, gratitudine, bellezza, leggerezza, amore, passione, tutto questo e molto di più, si può ottenere utilizzando giorno per giorno i prodotti dell'alveare. Dentro ogni cucchiaino di miele, oro liquido che si fonde in bocca e ti lascia la dolcezza densa e il calore della primavera, c'è tutta l'energia e la vitalità delle api che incessantemente si sono adoperate per crearlo. C'è l'energia di una comunità, la leggerezza e la grazie di un essere vivente che vola di fiore in fiore, la bellezza dei fiori di cui essi si riempiono gli occhi, che vedono, guardano, annusano, esplorano e assaggiano, il colore giallo oro del polline che raccolgono, trasportano, di cui si colorano, colorano le case, di cui si cibano e del sole che scalda ed illumina le ali con cui svolazzano.

All'interno dei prodotti dell'alverare c'è la vita e questa è l'energia che, primariamente, assimiliamo quando utilizziamo il miele, la pappa reale, il polline e la propoli. UnaRICARICA DI ENERGIA PURA.

L'importanza delle api per il nostro ecosistema dovrebbe esseci ormai molto noto e chiaro, sono esserini fondamentali per la biodiversità, lo sviluppo delle piante e dei loro frutti. Quando pensiamo a questi insetti viene spontaneo associarle al miele e agli altri prodotti dell'alveare ma, esse producono per noi molto, molto di più, grazie all'impollinazione abbiamo la maggior parte della frutta e della verdura che compare nelle nostre tavole. Negli ultimi anni si sta portando molta attenzione alla loro salvaguardia, molte associazioni si stanno muovendo per mantenere viva e attiva l'apicultura e la conservazione di questi preziosi insetti, minacciati dall'inquinamento e dall'uso massiccio di pesticidi e prodotti chimici.

Adoro osservare le api mentre si spostano di fiore in fiore, il loro lavorìo instancabile è ipnotico, qualche secondo per succhiare il nettare da un fiore e si passa al sucessivo, uno, due, tre, cinque, dieci, senza sosta, non perdono tempo vivono per quei gesti, riportare il bottino all'alveare dove con le altre api costruiscono, di celletta in celletta, la loro magione, con una perfezione, un'acuratezza e una dedizione unica. Ogni ape sa cosa produrre con il proprio bottino, chi il miele per le scorte, chi il polline per cibarsi, chi la pappa reale per la regina e chi la propoli o la cera per la struttura dell'alveare. Una per tutte, tutte per una, una comunità che si si sostiene, si fortifica, si nutre e protegge, in completa armonia, rispetto e pazienza. Credo proprio che abbiamo veramente molto da imparare da loro.

Fin dai tempi più antichi, ancora quando la maggior parte della civiltà umana era nomade, si conosceva e si utilizzava l'apicultura (in modo più rudimentale di adesso ma anche più sano e occulato), ogni gruppo di persone e ogni villaggio aveva il proprio apiario, per garantire buoni raccolti e prodotti medicamentosi. Si, perchè i prodotti delle api, miele, polline, propoli e pappa reale, sono stati ritenuti per millenni (e ancora oggi nella medicina olistica naturale) vere e proprie medicine in grado di curare molte problematiche, dai malesseri fisici, mentali, a curare ferite, anche importanti.

Le loro case (gli alveari in natura, le arnie quelle costruite per loro dall'uomo) sono luoghi privi di batteri, costruti con massima precisione ed arguzia, il materiale utilizzato è la cera, prodotta da delle apposite ghiandole che hanno le api sull'addome e la forma è studiata per garantire il massimo spazio senza sprecare zone "vuote" tra una celletta e l'altra, per questo motivo sono esagonali invece che tonde o quadrate, sono veri e propri ingegneri (è incredibile vedere come la disposizione delle cellette segue le regole della sezione aurea, regola che troviamo anche nei fiori, in alcuni frutti o altri vegetali, perchè la natura è un ingegnere di perfezione e bellezza, non ammette sprechi di alcun tipo!). Proprio qui dentro le api possono creare i prodotti dell'alveare, nel loro luogo sicuro e sterilizzato più delle nostre sale operatorie, gli ambienti dell'alveare sono asettici e ci regalano prodotti che non per niente sono antibiotici naturali.

Le varie cellette esagonali e asettiche, permettono alle larve e alle piccole api di essere protette da virus e/o malattie, la PROPOLI viene creata proprio per mantenere l'alveare al riparo da microrganismi dannosi, sigillare il territorio da spifferi d'aria e molto altro ( ne parlo qui: www.alicestefan.succoaloevera.it/blog/integrazione-olistica/barriera-naturale )

La PAPPA REALE, invece, viene prodotta e lavorata per nutrire le larve, quelle delle api operaie per 10 giorni circa e vivranno in media 45 giorni, per molto più tempo le future api regine che hanno un'aspettativa di vita che varia dai 3 ai 5 anni (Ne parlo qui: www.alicestefan.succoaloevera.it/blog/integrazione-olistica/la-pappa-reale ).

Un altro alimento per le api è il POLLINE, che non viene lavorato ma solo raccolto ed utilizzato ( www.alicestefan.succcoaloevera.it/blog/materie-prime/il-polline ).

Il prodotto più conosciuto, utilizzato e consumato è il miele, nettare degli dei, ( come ti spiego su www.alicestefan.succoaloevera.it/blog/materie-prime/il-miele ) pensa che nella sua vita, circa 40 giorni, un'ape riesce a produrre un cucchiaino di miele, un'intera vita per regalarci un cucchiaino di oro liquido, pensaci mentre lo mangi e sii grato a questi esserini magici e potenti.

Mi sto appassionando tanto ai prodotti dell'alveare, li sto utilizzando e sto approfondendo anche le motivazioni per cui Forever Living products ha scelto le montagne e i boschi Spagnoli per creare gli apiari e i loro prodotti per l'Europa. In Spagna ci sono le due più vaste foreste del continente Europeo e si fondono i boschi di lecci e querce con la macchia mediterranea, le api hanno chilometri e chilometri di verde dove scorrazzare indisturbate senza incontrare strade, case, fabbriche. è l'ambiente più preservato per accogliere questi esserini ed evitare che tutto il loro lavoro e i loro prodotti vengano contaminati da smog ed inquinamento. Pensa che in America è stato scelto il deserto dell'Arizona (non è di sola sabbia, c'è anche molta vegetazione ).